Tempi di recupero da uno strappo muscolare: cosa aspettarsi e come accelerare la guarigione

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22.09.2025

Scopri i tempi medi di recupero per strappi muscolari di primo, secondo e terzo grado e come favorire la guarigione con riposo, riabilitazione ed esercizi mirati.

Uno strappo muscolare è un infortunio che può colpire chiunque, non solo gli sportivi. A differenza della contrattura e dello stiramento, lo strappo è una lesione molto faticosa e lunga da recuperare. Perciò la domanda che nasce spontanea è: quanto tempo servirà per tornare alle attività di tutti i giorni? 

 

Capire i tempi di recupero da uno strappo muscolare e cosa fare per agevolare la guarigione è fondamentale per non affrettare i rientri e ridurre il rischio di ricadute.

 

Tipologie di strappo muscolare e tempi medi di recupero

Gli strappi muscolari si classificano in base alla gravità della lesione delle fibre. Ogni grado ha un tempo di recupero differente.

 

Lesione di primo grado

Nel caso di uno strappo di primo grado, parliamo di una microlesione di poche fibre, che presenta come sintomi un dolore localizzato ma sopportabile, come crampi, senza perdita significativa di forza.

Si tratta di una lesione lieve, che comunque comporta come tempi di recupero 1-3 settimane con riposo e trattamenti mirati.

 

Lesione di secondo grado

Nel caso di uno strappo di secondo grado inizia ad esserci una lesione parziale delle fibre, con dolore acuto, gonfiore e limitazione nei movimenti come sintomi. In questo caso i tempi di recupero si allungano fino a 4-8 settimane, durante le quali saranno necessarie sedute di fisioterapia e riabilitazione progressiva.

 

Lesione di terzo grado

Con lo strappo di terzo grado avviene una vera e propria rottura completa del muscolo. Non c’è da stupirsi se in questo caso i sintomi siano un dolore violento, correlato a un ematoma esteso e all’incapacità di muovere il muscolo.

I tempi di recupero si estendono da 3 fino a oltre 6 mesi, spesso con necessità di intervento chirurgico e lunga riabilitazione.

 

Questa distinzione aiuta a capire a grandi linee cosa aspettarsi, ma è fondamentale ricordare che la valutazione di uno specialistaresta sempre indispensabile.

 

Recupero da uno strappo muscolare: cosa fare nelle prime fasi

Nelle prime 48 ore è fondamentale ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione naturale del muscolo, attraverso:

  • il riposo assoluto della zona interessata;
  • l’applicazione di ghiaccio per 15-20 minuti ogni 2-3 ore;
  • la compressione e l’elevazione dell’arto per contenere gonfiore ed ematomi.

 

Questo protocollo (noto come R.I.C.E.) è la base di ogni trattamento iniziale e va sempre accompagnato dal consulto medico.

 

Riabilitazione e ritorno graduale all’attività

Dopo la fase acuta, il percorso di guarigione prosegue con la riabilitazione da strappo muscolare, che deve essere personalizzata e seguita da un fisioterapista.

 

Gli step principali includono:

  • la mobilità dolce attraverso esercizi passivi e stretching leggero per mantenere la flessibilità;
  • esercizi di rinforzo progressivo, per recuperare forza senza sovraccaricare il muscolo;
  • esercizi di recupero dopo strappo muscolare mirati, come camminata leggera, cyclette o esercizi isometrici, introdotti in base al grado della lesione;
  • controllo del dolore e delle cicatrici muscolari, attraverso terapie fisiche (tecar, laser, ultrasuoni) prescritte dal fisioterapista.

 

In caso di strappo muscolare alla spalla, i tempi di recupero possono essere più lunghi rispetto ad altre sedi, poiché l’articolazione è molto complessa e coinvolta in quasi tutti i movimenti quotidiani.

 

Cure per le lesioni muscolari: terapie e rimedi utili

Oltre al riposo e alla fisioterapia, esistono diverse soluzioni che aiutano ad alleviare i sintomi e a velocizzare il recupero dopo uno strappo. La scelta dipende sempre dalla gravità della lesione e deve essere valutata con un professionista sanitario.

 

Tra i trattamenti più utilizzati:

  • farmaci antinfiammatori (FANS), che possono essere assunti per via orale o applicati localmente, sempre su indicazione medica, per ridurre dolore e infiammazione;
  • cerotti muscolari medicati, che rappresentano un valido aiuto per chi cerca sollievo localizzato e costante grazie al rilascio graduale di principi attivi;
  • le già citate terapie fisiche come laser, tecar o ultrasuoni, che sono spesso utilizzate in fisioterapia per stimolare la rigenerazione delle fibre muscolari e migliorare la circolazione locale;
  • massaggi e stretching guidato, utili nelle fasi successive per ridurre le rigidità, migliorare l’elasticità e prevenire nuove contratture.

 

Integrare questi trattamenti in un percorso di recupero strutturato permette non solo di guarire più rapidamente, ma anche di ridurre il rischio di recidive.

 

Alimentazione e integrazione: il ruolo nella guarigione

Anche l’alimentazione può supportare il recupero da uno strappo muscolare. Una dieta equilibrata, ricca di proteine magre, frutta e verdura, aiuta a ricostruire le fibre lesionate.

In particolare, le proteine (carne bianca, pesce, legumi) sono fondamentali per la riparazione dei tessuti, con il supporto della vitamina C (presente in agrumi, kiwi, peperoni) che favorisce la sintesi del collagene e dell’omega-3 (pesce azzurro, semi di lino) che ha effetto antinfiammatorio naturale.

Un’adeguata idratazione è essenziale per il corretto metabolismo muscolare. In alcuni casi, su consiglio medico, possono essere utili anche integratori di aminoacidi ramificati (BCAA) o collagene idrolizzato.

 

Ogni strappo muscolare ha tempi di recupero diversi, che dipendono dal grado della lesione e dalla zona colpita. La regola più importante è non avere fretta: rispettare i tempi, seguire le indicazioni di medici e fisioterapisti, curare l’alimentazione e introdurre progressivamente esercizi mirati è il modo migliore per tornare in sicurezza alle proprie attività.

 

Ricorda: il corpo ha la capacità di guarire, ma richiede pazienza e il giusto supporto.

Fonti

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